www.iperbaricoravennablog.it/2012/03/26/...solo-entro-30-metri/
Scrive :
caro Stefano, ti ringrazio per l'attenzione.
La tua esperienza nell'attivití subacquea è importante. La ricerca necessita di conoscere la realtí per poterla spiegare. Sarebbe assurdo il contrario: che la realtí si adegui alla ricerca.
Consentimi un chiarimento sulla terminologia: per "sosta" si intende il tempo aggiunto in risalita per aumentare la sicurezza, mentre "tappa" è il tempo obbligatorio previsto dall'algoritmo utilizzato per il calcolo della decompressione.
Hai compreso bene: attualmente le soste sono consigliate solo per immersioni entro i trenta metri per un tempo di fondo lungo (intorno ai sessanta minuti). Eppure fino al 2011 si consigliava (me stesso) di introdurre sempre le soste profonde. Cosa è successo?
Il 24-25 ottobre 2003, in Ginevra gli esperti nell'ambito della "6th Consensus Conference on Prevention of Dysbaric Injuries in diving and hyperbaric work" organizzata dalla European Committee for Hyperbaric Medicine, stabilirono che il metodo compartimentale (tabelle US Navy, computer con algoritmo di Buhlmann) era da considerarsi il più affidabile, con alcuni accorgimenti: velocití di risalita ridotta o introduzione delle soste profonde.
Il prof. Alessandro Marroni, nel 2004, segnalò che, in una immersione a 25 metri per un tempo di fondo di 25 minuti, l'introduzione di una sosta a 15 metri per due minuti, oltre alla tappa a sei metri, riduceva significativamente l'innesco delle bolle rispetto al rispetto della sola tappa a sei metri.
Questo concetto fu immediatamente esteso a tutte le immersioni. Qualche ricercatore, però, si è chiesto se questa generalizzazione fosse corretta.
Il francese Blatteau, nel 2005, dimostrò un significativo aumento delle bolle e degli incidenti da decompressione, con l'introduzione delle soste profonde in una immersione a sessanta metri per un tempo di fondo di 15-20 minuti, seguita da una immersione ripetitiva a 50 metri per 15 minuti.
L'americano Gerth W.A., nel 2007, evidenziò che l'introduzione delle soste profonde a partire dai 21 metri, in una immersione a 52 mt x 20 minuti di tempo di fondo, generava più incidenti da decompressione (11 su 198 immersioni) rispetto al rispetto di una sola sosta a 12 metri (3 incidenti su 190 immersioni) .
Infine l'autorevole norvegese, prof. Alf O. Brubakk, nel 2007 suggerí¬ che le soste profonde fossero consigliate solo per immersioni lunghe (60-70 min), basso fondale (25-30 mt).
Tutte le successive ricerche hanno confermato questo approccio:
soste profonde solo per immersioni lunghe entro i trenta metri. Per le immersioni più profonde è bene limitarsi a rispettare le indicazioni decompressive del computer. Ciò, specialmente se sono previste immersioni ripetitive, per evitare di "caricare" l'azoto nei tessuti lenti con aumento della probabilití di incidente da decompressione.
Sperando di essere stato utile, resto a tua disposizione per ogni altro chiarimento. Un caro saluto, Pasquale