Carissimo Lo[

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il problema purtroppo è ancora in piedi.[

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La nostra TSA, pur essendo in grado di offrire corsi di qualití eccellente nel campo tecnico e molto superiori alla concorrenza in quello sportivo/ricreativo, manca di riconiscimento internazionale.
Vero che non esiste alcuna norma italiana che regoli il settore (meglio[?]) però è innegabile che vi siano delle consuetudini internazionali, cioè delle affiliazioni ad agenzie che da sempre svolgono la loro attivití in molte localití del pianeta, che garantiscono questo "informale" riconscimento.
Le strade sembravano due: [1] cerificazione EUF (standard europeo solo ricreativo x ora) [2] adesione CMAS
La CMAS obbligava, correggetemi se le cose sono cambiate, fuori dal territorio italiano, al rilascio solo di certificazioni CMAS e non TSA. Avrebbe però permesso il rilascio di tutta la gamma di certificazioni tecniche, REB compresi, utilizzabili ovunque.
L'EUF è molto valido come standard europeo (e la certificazione costa pure parecchio[}

] ) ma la TEC non esiste.
Il mio modesto parere è che la strada CMAS possa essere migliore per la TSA, come ho spesso sostenuto. Non ho i dati di quante certificazioni TSA si rilascino in EU fuori dall'Italia, comunque nessuno ci impedirebbe di rilasciare un brevetto double-face TSA-CMAS e nn credo che questo potrebbe avere un'incidenza negativa sui costi dei corsi, anzi il marchio CMAS sarebbe solo un riconoscimento aggiuntivo.
Che dire[?] Noi aspettiamo, altri fanno i fatti [

] Avere delle eccellenze e non valorizzarle è un vero peccato: rattrista e mortifica i professionisti della TSA che operano con serietí e passione[

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Solo 1 piccolo PS: in generale all'estero nn ti fanno storie (basta che paghi) se all'incirca riescono ad avere un'idea dei limiti del tuo brevetto; in caso di dubbi meglio anticipare il tutto al dive center con una mail comprensiva di standard gií provato..funziona senza problemi [

] )