Carissimi Amici [
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Mi pare che non sia stata citata un'atra manifestazione estremamente pericolosa che, anche se può assomigliare all'affanno, nulla ha a che vedere con quel tipo di problematica.
E' una specie di senso di oppressione, una sorta di "falsa fame d'aria" che colpisce improvvisamente ed apparentemente senza motivo e, che se non gestita correttamente con un adeguato sforzo di autocontrollo, può dare luogo ad incidenti anche letali.
A me in tanti anni è successo due volte, la prima circa 25 anni fa a 50 metri mentre accompagnavo un amico in immersione meno esperto di me.
Ho risolto senza farmi capire risalendo di una ventina di metri e poi fermandomi e fingendo di sistemare la macchina fotografica, voltato verso la parete per non far capire il disagio al mio amico poi, improvvisamente, la sgradevole sensazione è sparita come era arrivata.
Avevo pensato a un pò di narcosi ma, pochi anni dopo, la stessa cosa mi è successa a tre metri mentre ero in deco attaccato alla cima del gommone e avevo ancora venti minuti di sosta da fare.
Ne parlai con il Dott. Barnini (cha purtroppo non è più con noi) e mi disse che si era trattato di questioni di stress, non necessariamente legate all'immersione che stavo facendo; di fatto, in entrambi i casi, stavo benissimo, ero allenato, acqua limpida e zero corrente ecc...
Mah! credo che questa "sindrome" abbia creato molti gravi incidenti perchè arriva all'improvviso e... scusate la banalití ma "sembra salire dallo stomaco" è una sensazione sgradevolissima e davvero molto difficile da tenere sotto controllo.
Un amico molto esperto a cui avevo sottoposto il problema mi disse che era succeso pure a lui e che, per risolvere il problema, si era messo a gridare sott'acqua!?! garantisco che è persona esperta ed equilibrata; probabilmente aveva ragione il buon Dott. Barnini, a prescindere dal nostro status di immersione possono saltare fuori probematiche di stress legate a situazioni che ci affliggono nella vita "terrestre"; dopo tanti anni ricordo ancora la terribile sensazione che ho provato, il cervello girava velocemente in cerca di una ragione, controllavo la respirazione ed era regolare, la prima volta ho pure provato a cambiare erogatore ma ... nulla ; avevo nel petto una sensazione sconociuta e davvero angosciante e, in più avevo la preoccupazione di non farmi capire dal mio compagno, meno esperto di me; insomma un vero disastro che solo autocontrollo, senso di responsabilití , un pò di intuito e una adeguata dose di cu.. (potrí scriverlo un moderatore?), mi hanno aiutato ad uscirne indenne.
Non ho mai provato il "vero" affanno, solo a volte affaticamento e fiatone per la corrente, sempre per colpa mia per esermi allontanato troppo dalla parete o dal pianoro prospicente una punta a volte per crecare di fotografare un branco di martelli (in particolare in zone tropicali dove magari il fondo è 100 metri sotto) e poi dover rientrare contro corente.
Ho sempre risolto cercando di non forzare l'andatura e pinneggiando lentamente e in maniera costante, ma senza forzare; andando naturalmente contro l'istinto che invece ti spingerebbe a fare il contrario.
Solita filippica scusate la lungaggine ma mi sembrava un argomento interessante.
Salutissimi [
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