Ti allego l'articolo completo pubblicato il 28.4
Lecco
Erba
Valbrona: A Guido Bonazzo fatale un malore mentre si trovava pochi metri sotto il pelo dell'acqua Un indagato per il sub morto Aveva fornito allo sportivo l'attrezzatura per l'immersione
Carabinieri e soccorritori sul lago pochi minuti dopo la tragedia che costò la vita a Guido Bonazzo foto Bartesaghi
Valbrona: A distanza di sei mesi dalla tragica morte di un subacqueo milanese, la procura di Como ha iscritto sul registro degli indagati il fornitore delle attrezzature per l'immersione. Il decesso di Guido Bonazzo, 39enne appassionato di esplorazioni del Lario, a giudizio del pubblico ministero Massimo Astori potrebbe dipendere da un grave difetto di manutenzione o di preparazione delle apparecchiature indispensabili alla discesa. La svolta nell'inchiesta penale della procura coincide con il deposito della perizia disposta dal magistrato sui reperti di quel tragico pomeriggio del 25 ottobre scorso, e sul confronto dei risultati con l'esito dell'esame autoptico svolto sul cadavere del giovane sportivo. Secondo la relazione medica, Guido Bonazzo è morto per annegamento conseguenza di un improvviso malore, alla causazione del quale non sarebbe estranea - a giudizio del magistrato - l'attrezzatura indossata dal subacqueo. L'indagato per «omicidio colposo aggravato» è un lecchese, Fabio Moneta, titolare dell'attivití che fornisce apparecchiature agli appassionati di immersioni. Due le ipotesi al vaglio degli inquirenti: un errore nella procedura di isolamento gassoso della muta - a causa del quale il corpo di Bonazzo si sarebbe raffreddato fino a provocare una congestione - o in alternativa la mancata adozione della procedura di emergenza in caso di incidenti in profondití . L'inchiesta del pm Astori, anche se è a una svolta, è ben lungi dall'essere conclusa: prima di formulare un'eventuale richiesta di processo dell'organizzatore di immersioni lecchese, il magistrato dovrí interrogare l'indagato e metterlo in condizione di portare le proprie prove a discarico; tuttavia la perizia della procura - atto in ogni caso «di parte» - rischia di pesare notevolmente sul prosieguo dell'inchiesta preliminare. Non è la prima volta che i noleggiatori di attrezzature per immersioni finiscono a processo, a Como, per la morte di sportivi. La scorsa estate, però, il tribunale lariano aveva escluso la responsabilití dell'organizzatore di una tragica battuta notturna nelle acque antistanti Bellagio. A. G.
gianni nava