AGOSTO 2012 – SARDEGNA – CALA GONONE
GROTTA CARTOE : L’ESPLORAZIONE CONTINUA
La testimonianza dei nostri valorosi diver!!
Proprio così !! Dopo otto mesi dall’ultimo tuffo effettuato lo scorso gennaio, in compagnia dell’amico Alberto Fadda, (quali membri del neo costituto gruppo subacqueo HTT - Hundred Trimix Team ) ci siamo immersi di nuovo nelle acque cristalline di Cala Gonone , per verificare e confermare con i nostri occhi ciò che l’amico tedesco Toddy , titolare del Diving Tecnico “Protec” , aveva già perlustrato durante una immersione dello scorso mese, usando il suo particolarissimo “doppio Reb”.
Ebbene si, abbiamo effettuato due immersioni, portandoci appresso il solito grappolo di bombole e la solita ragnatela di fruste ed erogatori diversamente colorati : un bibo 15+15 contenente miscela di fondo 11/50 e miscela di trasporto 14/30 per coprire la fascia media/profonda dell’immersione; abbiamo aggiunto un mono da 10 litri di aria, - (l’aria, come dice qualcuno, serve solo per gonfiare le gomme, ma a noi può essere comoda per coprire eventuali emergenze fino a considerevoli profondità)- per ulteriore trasporto dalla superficie fino al cappello della cigliata a 50 mt ed in ritorno da 50 mt fino a prendere un mono da 10 litri di ean 40 a 30 mt , concludendo con ossigeno puro a 6 metri .
Le pozioni magiche respirate, sono state fornite da Alberto ed accuratamente preparate dal mitico Fabio Sagheddu del Diving Dimensione Mare di Gonone, usufruendo di una centralina di miscelazione della Barnini , analizzatori professionali e compressore Coltri per gli ultimi rabbocchi.
La Grotta è ancora là ( ..ma va !! ) sempre abbastanza spettrale soprattutto al pomeriggio, quando i raggi solari sono tanto inclinati e presentano il foro di ingresso a -105 mt , come una enorme bocca nera aperta su un grande precipizio altrettanto scuro, dando un senso di timore e completa impotenza davanti alle profondità marine .
Alberto come al solito ha sapientemente sagolato la nostra discesa, dalla cigliata alla base del pedagno, fino alla volta della grotta, fissando il reel ben in vista per la risalita, ad uno dei pericolosi lembi di rete incagliati a 90 mt . Imbracciando la telecamera Go-Pro prestata gentilmente dal buon Toddy con lo scafandro testato a 150 mt di profondità, ha poi incominciato a filmare l’imboccatura , riuscendo anche a scattare qualche foto alle pareti contornate di grossolane colonne : sembrava di entrare in uno strano mondo fiabesco ….
Nel frattempo io effettuavo la penetrazione prefissata durante il briefing, e seguito prontamente da Alberto, entravamo per circa 25-30 mt sul fondo , trovando una breve distesa sabbiosa ricoperta da un sottile fango in leggera salita, fino ad arrivare a -100mt di profondità.
Abbiamo avuto il gradito incontro con stelle di mare palmate, qualche riccio melone , una musdea e, ciliegina sulla torta , nella volta della grotta sopra di noi di circa 5 metri, un inaspettato grosso grongo lungo almeno un metro e mezzo tranquillamente al pascolo fuori dalla tana ed incurante dalla nostra presenza !!!
Alla fine della nostra adrenalinica penetrazione, il tunnel della grotta si restringe considerevolmente, arrivando ad una larghezza di circa 3 mt e da qui, la sensazione è stata di affacciarsi quasi da un terrazzo e all’interno , nella prosecuzione buia del tunnel in discesa , ecco un’altra sorpresa davanti alla luce delle nostre torce: decine e decine di puntini luminosi sballonzolanti e fluttuanti sulle pareti : una foltissima colonia di incuriositi gamberi rossi, tanto mobili da fare apparire la medesima parete quasi in movimento, e farci sentire momentaneamente soggetti a forte narcosi !!!
Al quattordicesimo minuto ci siamo staccati dal fondo, ed è iniziata la lunga e tranquilla risalita, e mentre con un occhio osservavamo scrupolosamente le lunghe tappe deco, ed i vari cambi di gas, con la mano si riavvolgeva il filo di Arianna del reel , ma con la memoria ripercorrevamo ogni minuto passato la sotto e dentro ….Fantastico !
Due tuffi entusiasmanti ed indimenticabili, con run- time totale di 112 minuti: si , una decompressione lunghissima, appesi come salsicce alla cima del pedagno, dove siamo arrivati anche a raccontarci le barzellette in acqua, ma ne è valsa proprio la pena !
Carlo Roncoroni
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Buona continuazione.