TSA - Trimix Scuba Association

Premetto subito che non uso il reb, anche se sinceramente devo dire mi attira molto.
Ho ancora molti dubbi sulla perfetta e sicura gestione della macchina e lasciarci la pellaccia per qualche cosa di "incontrollabile" o "incomensurabile" non fa per me.
Non vorrei innescare inutili polemiche ma sono fermamente convinto che TUTTI gli incidenti in circuito aperto sono dovuti solo alla mal gestione dell'immersione o dalla scarsa preparazione; sono altrettanto convinto che col reb, ci sono stati purtroppo morti inspiegabili, anche per subacquei considerati molto bravi (non voglio far nessun riferimento, ma la lista è lunghissima).
Questo mi lascia molto molto perplesso.

Allora mi chiedo: visto che per il problema dell'ipossia e iperossia si usano 3 o più sensori per l'ossigeno, è possibile non esistano sensori per la CO2? Ho letto che esistono, ma che sono molto sensibili all'umidití  e quindi non affidabili; ma industrialmente ci sono e come. E' possibile?
Sto parlando di veri sensori, non di misuratori della distribuzione della temperatura tipo inspiration.

Risolto il problema della ppCO2 e ppO2, il reb può considerarsi affidabile.......penso!
Per ora uso le mie bombole, pesanti, ingombranti e limitate in autonomia, ma almeno so sempre cosa respiro.

Mi sembra di aver letto che ci sia sul mercato un reb che utilizza un sensore di CO2, mi sembra il nuovo modello del Sentinel (credo sia un ECCR), ma non mi addentro nel discorso, anche se lo seguirò con molta attenzione.

Ciao a tutti []
quello del sensore CO2 è argomento molto interessante e controverso, mentre invece non dovrebbe essere in dubbio l'obiettivo di garantire un elevato livello di sicurezza per i REB DIVERS [}]

Partirei dal fatto che i REB sono diversi, intendo nel loro funzionamento: un SCR "stressa" molto meno il filtrante in considerazione del continuo afflusso nel circuito di miscela fresca priva di CO2 e contemporaneo scarico parziale di miscela esausta (ricca di CO2) nell'ambiente esterno; nei CCR (sia manuali che elettronici) il filtrante deve essere in grado da solo di mantenere la % di CO2 a livelli di sicurezza per il sub (salvo lavaggi del loop)

Ragioniamo adesso sul funzionamento del filtrante: è una reazione chimica nota (ometto i dettagli) la cui attivazione è ridotta dalla bassa temperatura, vediamo allora i possibili casi di rischio CO2 per un REB diver:

> filtrante "sporco" , inefficiente, contaminato: è un caso estremo paragonabile al ricarico di una bombola con aria inquinata da sostanze tossiche; caso pericoloso ma molto raro che accada

> filtrante mal caricato, con canalizzazioni al suo interno che impediscono un corretto circolo della CO2
SOLUZIONE: prestare molta attenzione al riempimento del filtro []

> circuito e quindi filtro allagato: è praticamente impossibile non accorgersene sia per il gorgoglio nei corrugati, sia per l'indurimento della respirazione, comunque..
SOLUZIONE: accurati check di tenuta pre immersione (pressione positiva e negativa), "ascolto della macchina" problemi o anche solo dubbi -> passare in circuito aperto []

> superamento dei limiti di utilizzo, beh c'è poco da dire CHI VUOLE RISCHIARE LA VITA X RISPARMIARE 7 EURO DI FILTRANTE [?][!][?][!]
SOLUZIONE cambiare il filtrante con largo margine di sicurezza (io consiglio di non superare le 2 h - 2h30' di utilizzo) bisogna tenere anche presente la possibilití  di basse temperature e attivití  faticose con aumento di produzione CO2, per questo LA X CAUTELA E' D'OBBLIGO [][]

Se queste sono a mio avviso gli aspetti critici che un REB diver addestrato, prudente e scrupoloso HA L'OBBLIGO (ne vale della sua vita [xx(][xx(]) DI CONTROLLARE allora un sensore CO2 potrebbere essere un controllo aggiuntivo per procedure di sicurezza gií  altamente standardizzate, anche se attualmente la tecnologia mi sembra ancora non adeguata allo scopo.

Comunque qualsiasi sensore ha un limite: "va letto" [}][}] e questa azione "coscente" lo pone a livello di sicurezza delle altre procedure; altro sarí  quando un sensore Co2 autonomamente saprí  intervenire sulla macchina forzandola automaticamente in una procedure di emergenza..ma allora avremo risolto ogni problema [8D][8D][8D]

..scusate la lunghezza []

Preciso l'ultimo concetto x evitare dubbi: tutti i sensori PPo2 e CO2 (futuri) installati sul REB devono essere supportati da sistemi automatici di intervento sulla macchina: a seguito di rilevazioni di valori "fuor range" è il sistema automatico che interviene sulla macchina! [8D][8D]

proprio questo mancato automatismo, che costringe il sub a rilevare il malfunzionamento della macchina in riferimento a parametri vitali e poi, successivamentem, porre in atto azioni volonarie di correzione, è stata spesso la causa di molti incidenti anche mortali principalmente per gli ECCR [][xx(][][xx(]

Molto interessante.[][][]
Ti faccio 2 domande (sono domande vere, non provocazioni!!!)
1) Secondo te, se si rispettano tutte le procedure di ricarica filtro, qualití , durata, controlli ecc ecc, è possibile incorrere comunque in problemi di CO2 senza accorgersene?[!]
2) Quando dici che in caso di problema di O2 o CO2 dovrebbe essere la macchina a trovare una soluzione, è una tua speranza o esistono gií  macchine simili? Da quello che so io x quanta riguarda la ppO2 esistono solo sistemi di misurazione.....numerici, ottici e acustici.
Ma tutto finisce qui. La soluzione al problema è sempre richiesta al subacqueo.

Sai, quello che mi fa paura veramente, non è la gestione del problema. Con l'allenamento e la testa si può fare tutto.
Il vero pericolo che mi distoglie dal reb è l'imponderabile.
Cioè, tutto sembra andare bene, ma magari il filtro non va, tu non te ne accorgi e sei fottuto.[V][V][V]
Ripeto, magari sono solo seghe mentali che mi faccio io, ma la pulce mi rimane.
E io a 100m con una pulce nell'orecchio non scendo......neppure a 20.[!][!][!]

Ciao e grazie

<div class="quote"><i>Messaggio di poseidon</i>
<br />Molto interessante.[][][]
Ti faccio 2 domande (sono domande vere, non provocazioni!!!)
1) Secondo te, se si rispettano tutte le procedure di ricarica filtro, qualití , durata, controlli ecc ecc, è possibile incorrere comunque in problemi di CO2 senza accorgersene?[!]
2) Quando dici che in caso di problema di O2 o CO2 dovrebbe essere la macchina a trovare una soluzione, è una tua speranza o esistono gií  macchine simili? Da quello che so io x quanta riguarda la ppO2 esistono solo sistemi di misurazione.....numerici, ottici e acustici.
Ma tutto finisce qui. La soluzione al problema è sempre richiesta al subacqueo.

Sai, quello che mi fa paura veramente, non è la gestione del problema. Con l'allenamento e la testa si può fare tutto.
Il vero pericolo che mi distoglie dal reb è l'imponderabile.
Cioè, tutto sembra andare bene, ma magari il filtro non va, tu non te ne accorgi e sei fottuto.[V][V][V]
Ripeto, magari sono solo seghe mentali che mi faccio io, ma la pulce mi rimane.
E io a 100m con una pulce nell'orecchio non scendo......neppure a 20.[!][!][!]

Ciao e grazie
</div class="quote">

Ciao,
non so come funzioni il sensore CO2 sul sentinel, ma mi sembra (forza esperti...) che la lettura della PpO2 sugli elettronici comporti un'azione dell'elettrovalvola per l'immissione dell'ossigeno o del diluente, previa esclusione di letture "fuori media".