<div class="quote"><i>Messaggio di eSUBerante</i>
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Ecco che il "fare ognuno quello che vuole" si allontana dalla mia visione. Insisto sempre sulla sicurezza, fino alla noia, forse, ma penso non sia mai abbastanza il considerare quello che oltre oceano si chiama "What If?", cioè il far fronte alle situazioni che possono succedere e cercare di PREVENIRLE fuori dall'acqua, perchè tentare di risolverle sotto può essere a volte impossibile, o per lo meno molto difficile. Come posso ragionare bene e avere manualití sicura e decisa cosi' a -60 in aria? Certamente lo farò se a -60 ho una narcosi equivalente di -18...
Scusatemi ma mi dilungo sempre....[

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Mi trovi daccordissimo Syd sul fatto che le situazioni critiche è MOLTO MOLTO meglio prevenirle che cercare di risolvere in acqua. In un altro post infatti accennavo al fatto che in caso di panico e/o narcosi anche la più elementare delle azioni può essere difficile da mettere in atto...ed è inutile fare finta di essere infallibili macchine con i nervi d'acciaio, il panico e l'errore umano continuano (secondo studi e statistiche del DAN) ad essere le prime cause degli incidenti subacquei, molto più dei problemi di attrezzatura.
La realtí però è che anche se ci fossero delle precise regole per tutti in fatto di limiti di profondití per determinate miscele sarebbe comunque molto difficile evitare che qualcuno "faccia ciò che gli pare" [xx(]
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Parole sante! Chiedo il permesso di stringerti la mano virtualmente!