<i>........ sulla funzione del gav.
Difatti lo stesso serve, soprattutto in profondití , anche a contrastare la variazione di spinta idrostatica dovuta alla riduzione di volume dello stesso gav, del neoprene, dell'aria contenuta nella muta e del volume polmonare.</i>
<u> No.</u>
- <u>volume polmonare</u>: cambia se sei in apnea, non con autorespiratore* >> quindi nessuna compensazione necessaria da parte del GAV
*Non sfruttiamo del resto anche i polmoni per il controllo "fine" dell'assetto, a 10 come a 90 metri ?
- <u>variazione di volume dello stesso GAV </u> ?? Penso tu abbia gia' visto la contraddizione in termini.... Se devo compensare col GAV una spinta negativa di 6 kg a 3 metri lo "gonfiero'" fino a un volume di 6 litri (sempre trascurando le piccole differenze di densita' dell'acqua); se scendo a 50 metri e la spinta negativa e' ancora di 6 kg (ho muta in trilaminato e in discesa....non ho respirato..) avro' semplicemente ancora aggiunto aria mantenendo il volume di 6 litri. Non bisogna confondere volume del GAV con la "massa" di gas che immetto al suo interno (che ovviamente deve aumentare con la profondita' proprio per ottenere il volume necessario). In altre parole, non si deve confondere "funzione" (spinta idrostatica, ovvero volume, per compensare le spinte negative) con modo di funzionamento (immissione di gas)
- <u>gas contenuto all'interno della muta</u>: come gia' detto, deve essere il minimo necessario per un comfort adeguato. Man mano che scendi, immetterai ovviamente gas all'interno della muta per garantire il mantenimento di questa condizione. Immagina una sorta di "spessore di gas" che mantieni sempre costante intorno al tuo corpo (ovvero volume di gas costante, "massa" di gas che aumenta man mano che scendi). >> quindi nessuna compensazione necessaria da parte del GAV
- <u>riduzione dello spessore del neoprene della muta (nel caso di mute in neoprene di buon spessore, sconsigliate)</u>: questo si' che deve essere compensato dal GAV, e appunto per questo nell'intervento precedente ho premesso (mi sembra in termini molto chiari) l'utilizzo di mute (trilaminato o neoprene sottile) senza variazioni apprezzabili di galleggiabilita' in profondita' (consigliate).
- spero poi si accetti di considerare come sostanzialmente trascurabili per la nostra analisi (effetti del "secondo ordine" ) fenomeni come comprimibilita' di altre parti del corpo (come gli intestini ...)
<u>Quindi, con la corretta configurazione/zavorratura (vedi post precedente) e con mute in materiale di comprimibilita' trascurabile, la funzione fondamentale del GAV e' quella di compensare, col proprio volume, il peso del gas trasportato !
E' un risultato "fisico", non un' opinione ...</u>
Per altri dettagli posso per ora solo rimandare a quanto ho scritto in precedenza, che confermo.
Aggiungo soltanto, per quanto riguarda l' "anedottica" sull'uso della stagna per l'assetto in caso di necessita', che proprio un paio di settimane fa, durante un' immersione insieme con Gianni Moliterni (che molti di voi conoscono), con bibo 15+15 + decompressive, lui si e' fatto 80 (ottanta) minuti usando per l'assetto la sola stagna (per motivi che non sto qui a raccontare).
Il tutto senza alcun problema.
Certo, era configurato correttamente e si tratta comunque di un subacqueo con preparazione e capacita' di altissimo livello. Ma chi l'ha detto che si possa andare a 70 o addirittura 100 metri senza particolare preparazione e capacita' ?
ciao
Massimo