Saluti a tutti [

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& in particolare a K.G.B., che non conosco personalmente, ma di cui ho parlato molte volte con Claudio Corti.
Mi rammarico del fatto che una Persona cosí¬ esperta e competente si faccia sentire poco sul Forum ma, anche se una volta tanto, è sempre un grande piacere averlo tra noi.
Dico anche la mia riguardo allo "scottante" argomento in questione.
Nel nuovo manuale TSA "Il Sommozzatore Trimix", stampato nel 2006 per i corsi Trimix 70 dalla pagina 237 alla pagina 242 si parla di ricompressione in acqua, delle relative procedure di superficie e delle procedure in acqua per omesse decompressioni con risalite da 6 metri e/o profondití inferiori e con risalite con omessa deco da profondití superiori ai 6 metri.
In buona sostanza sono indicate le procedure per omesse o interrotte soste deco previste dalle tabelle U.S. Navy per immersioni ad aria che, in caso di necessití e soprattutto tenendo conto di tutte le verifiche da fare, dello stato del sub (che non dovrebbe manifestare sintomatologie da PDD), tempo max di permanenza in superficie ecc... e che <u>potrebbero</u> probabilmente essere impiegate anche per immersioni in Trimix; tenendo pure buona nota anche del fatto "migliorativo" che un sub tecnico in genere è dotato anche di miscele decompressive e non della sola aria, gas per cui sono state create le tabelle.
Preciso che NON si afferma che vadano bene, ma si segnalano unicamente tempi/profondití , strategie, precauzioni ecc... poi, naturalmente, ognuno fa le scelte che si sente di fare; dal momento che si tratta di una materia alquanto "empirica" e non suffragata da adeguata casistica.
A me è capitato di ricomprimermi in acqua e sono uscito "pulito", ma avevo una buona scorta di gas decompressivi.
Se devo dire la mia opinione, fondata su esperienza diretta, se dovesse capitarmi una emergenza non grave (niente sintomi o piccoli bands, cutanee ecc...) e avessi una buona scorta di gas decompressivo e IN PARTOCOLARE O2, rifarei quello che mi è capitato di fare fino al totale esaurimento dei gas decompressivi disponibili, poi chiamerei il 118; però occorre trovarsi in uno stato d'animo adeguato e, possibilmente, avere un compagno affidabile.
Ho gií avuto modo di affermare che, secondo me, l'OSSIGENO E' UNA "MANO SANTA", riduce <u>le bolle</u> NON LA DECO, dieci volte più velocemente dell'aria e minimizza i danni tissutali creati dalla presenza di bolle, per cui scendo in acqua anche per immersioni TEK non particolarmente impegnative, con una buona scorta di O2.
Nel manuale si parla inoltre, nelle pagine segnalate, della ricompressione in acqua con O2 - AUSTRALIAN UNDERWATER OXIGEN TABLE (praticamente quasi impossibile da realizzare per la enorme quantití di gas necessario), di trattamenti con ossigeno normobarico, esame neurologico rapido dell'infortunato ecc...
Credo valga la pena di dare un'occhiata ma, naturalmente, non travisando il senso delle informazioni.
Saluti e pensate sempre prima di prendere una decisione importante [

] e, se ora volete tirarmi un pò di sassi [

] per favore sceglieteli piccoli [

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