Eccomi rientrato dalla mia 3 gg di passione presso i laghi del Nord. Ci siamo alternati tra bei giri turistici, abbuffate serali e bellissimi tuffi. Dividerò in 3 il report.
Il primo giorno, dopo il mio arrivo a Malpensa, il Manetta mi ha portanto per strade di campagna e tornanti, un pò per scaricare il viaggio un pò per farmi trovare la giusta concentrazione (secondo me come mi ha visto arrivare si è pentito

) sino ad una chiesetta semi deserta con un belvedere fantastico, vedevamo dalla Svizzera sino all'ultima curva del Maggiore, li ho capito la vastità del lago, e sono iniziati gli insegnamenti per diventare un laghée D.O.C.
Mantra del fine settimana è stato
<<il lago come è sopra è sotto>>, per visualizzare le pareti ho imparato ad osservare il lago da fuori per immedesimarmi nel sotto, è stato utile.
Dopo il giretto turistico per paesini e vallate siamo andati a Caldè, prima tappa sono stai i barconi. Scelto sia per il facile accesso sia per le quote relativamente modeste, ma anche per l'interesse storico. Come prima al lago abbiamo deciso di comune accordo di non strafare, siamo andati allora ad una boa distante da riva e siamo scesi a 32/33 mt per prendere subito una botta di freddo e capire se ero davvero pronto al lago. Il freddo non mi ha sorpreso, mi ero attrezzato, comunque la differenza dal mare è importante, ho fatto un giretto con la bussola alla ricerca della parete, per vedere se riuscivo ad orientarmi nel torbone. Dato che il freddo era gestibile, l’orientamento è andato bene (la scarpata si è vista quasi subito) abbiamo, come concordato, testato la narcosi. Sono sceso a bussola sui 55 mt, controllato gas, dato l’ok e sempre a bussola ho ritrovato la catena, adesso mancavano solo 2 cose, vedere i barconi e controllare la pesata.
I barconi li abbiamo trovati subito, quello più profondo mi è proprio piaciuto, vedere le murate così grosse appoggiate, il legno ben conservato …. non sono abituato a vedere il legno in acqua, prende un colare ambrato molto particolare. Quello più superficiale invece, tralasciando che ha un corpo morto a prua, catena che sbatte qua e là, non mi ha entusiasmato più di tanto, il motore dalle foto sembrava più grande. È un peccato che si stiano distruggendo così, potevano mettere un pedagno fisso in superficie per segnalarli così che quelle barchette non continuino a fare danni.
Lasciato il secondo barcone abbiamo fatto un po’ di navigazione, e poi a 6 e 3 avevamo un po’ di deco da smaltire, durante la quale ho approfittato di controllare bene la pesata, che in verità avevo sbagliato e di provare le stage, che ho notato molto diverse che al mare. Sono sincero, al cambio di pesata mio ci avevo ragionato a lungo, non pensavo però che le bombole in alluminio potessero cambiare così tanto, a prima impressione sembravano in acciaio al mare cavolo. Fatto un po’ di prove, dopo 100 minuti eravamo fuori, stanchi e soddisfatti pronti a sbranare la cena.