<div class="quote"><i>Messaggio di requin</i>
<br />Ciao a tutti [

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Volevo stare fuori da questa discussione, ma mi è venuta la voglia di esprimere in mio parere.
Per prima cosa, in qualití di moderatore, prego tutti di non far scivolare la discussione sulle vecchie diatribe tra didattiche ... noi siamo bravi gli altri sono ... ecc... [}

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Ribadisco i concetti espressi da Lorenzo e vorrei inoltre far notare che non sono le ore di esercitazione a stare in una certa posizione che fanno un sub tecnico (anche se apprezzo chi sa matenere un assetto perfetto), ma questo status non deve risultare una cosa faticosa, ma la normalití per un sub che vuole comportarsi in un certo modo, altrimenti è meglio attaccarsi alla cima e non fare fatica.
L'attitudine e il senso di tranquillití /benessere a determinate quote arrivano con le immersioni, moltissime immersioni e non quelle di un corso, è un pò come per un atleta che migliora le sue performances un pò alla volta allenandosi a fare quello che fa in gara, e per un tek diver è la stessa cosa si fa il corso e poi, piano piano si comincia a scendere a quote maggiori progressivamente, e fino ache non si è raggiunta una condizione di tranquillití /benessere/autonomia ad un certa quota, <u>lí¬ si deve rimanere</u>.
Tutto un pò alla volta; ma molti vogliono fare le cose in fretta, arrivano (magari anche istruttori rec) e pensano di bruciare le tappe.
Tra il rek e il tek c'è un abisso, la medesima differenza che esiste tra un appassionato di montagna che fa semplici escursioni con indumenti e calzature adatte e uno scalatore; preparazione, attrezzatura e soprattutto mentalití diverse.
Non è importante andare a 100 metri, ma magari farsi 20 minuti di fondo a 60/70 metri o anche meno e divertirsi in pieno relax, ma con i sensi sempre attivati e sempre attenti e vigili nel controllo degli strumenti, deco ecc; poi si può anche andare oltre, ma prima di tutto vanno consolidate ad una quota di "sollievo" tutte le procedure, la configurazione, la gestione dei gas, le metodiche di risalita e soprattutto LA GESTIONE DELLE EMERGENZE.
Se poi si vogliono fare esercizi di allenamento in acqua bassa, questo non guasta e farebbe bene anche a me che in acqua non sono un "elegantone" ma, francamente, anche se apprezzo come ho gií detto chi lo sa fare, me ne frego e se per caso sporco la muta contro le lamiere di un relitto, me ne frego pure di quello; ovviamente un corretto assetto è fondamentale, ma ci sono diversi modi di farlo.
Un buon tek diver non è quello che va a 120 metri fa una puntatina e ritorna di corsa in superficie e fa vedere tronfio il profondimetro; ma quello che con molta umiltí si fa un buon tempo di fondo ad una quota alla quale si sente tranquillo e si diverte osservando le meraviglie che il Sesto Continente ci offre.
Ho scritto un poema, lo sapevo [

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State bene e divertitevi in sicurezza.
Salutissimi [

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Ciao Claudio, Ciao A Tutti,
Condivido pienamente quanto ai scritto e non aggiungo altro se no altro che poema[

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