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ARGOMENTO: INCIDENTE SULLA HAVEN

INCIDENTE SULLA HAVEN 08/09/2005 18:44 #37

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Saluto cordialmente Andrea e tutti gli Amici del forum.

Rispetto totalmente il Tuo parere e le Tue convinzioni anche se, ahimè, io rimango della mia.
Comunque trovo molto utile confrontarsi in modo cordiale anche se, purtroppo, l'innesco inziale della discussione si riferisce ad un malaugurato incidente.
Spero ci sentiremo presto per un proficuo scambio di esperienze.
Grazie della cortese attenzione e tantissimi auguri di cuore a tutti.

claudio ziraldo
www.bollatesub.it/
www.tempodellaluce.it/
www.mondomarino.net/collaboratori/index.asp?view=dett&id=448


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INCIDENTE SULLA HAVEN 17/09/2005 19:12 #38

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<blockquote id="quote"><font size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> delicato il discorso per il diving, responsabilití  sí¬.ma fino a che punto <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

....quale responsabilití  per il diving? Secondo il mio modestissimo giudizio nessuna. In caso di incidente chi ne deve rispondere è l' istruttore. Da considerare comunque anche la capacití  di giudizio dell' allievo stesso: se chi ci guida "infrange" palesentemente non solo i limiti del proprio brevetto ma anche del buon senso e noi perseveriamo nel seguirlo...
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INCIDENTE SULLA HAVEN 18/09/2005 12:26 #39

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<blockquote id="quote"><font size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Messaggio di Apneist</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> delicato il discorso per il diving, responsabilití  sí¬.ma fino a che punto <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
....quale responsabilití  per il diving? Secondo il mio modestissimo giudizio nessuna. In caso di incidente chi ne deve rispondere è l' istruttore. Da considerare comunque anche la capacití  di giudizio dell' allievo stesso: se chi ci guida "infrange" palesentemente non solo i limiti del proprio brevetto ma anche del buon senso e noi perseveriamo nel seguirlo...
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
<font color="red"> Proposta per l'Administrator...cambiamo il titolo ed apriamo un nuovo dibattito sull'eventuale corresponsabilití  tra istruttore-diving ed allievo ? Forse qualche spunto interessante potrebbe venirne fuori...</font id="red">
Certo, il limite dei trenta metri per l'aria potrebbe sembrare assurdo e-appunto-"limitativo". Consideriamo però che la maggior parte dei sub poco più che "occasionali" difficilmente si immerge su relitti,effettua penetrazioni negli stessi,si addentra in grotte e cosí¬ via. La grande maggioranza della vita marina si può trovare concentrata proprio in questi primi trenta metri dove, tra l'altro, si ha generalmente ancora una buona illuminazione solare. Ed allora perchè non raccomandare, da parte di tutte le didattiche,caldamente il limite dei trenta metri per l'aria? Di sicuro dimostrerebbero di avere a cuore - realmente - l'incolumití  dei propri iscritti. Se spostiamo il discorso sull'aspetto economico, beh....ci sono tanti altri modi per sostituire il ritorno e da iscrizioni a brevetti assurdi e potenzialmente pericolosi.
Buttate lí¬ paio di idee aspetto gli strali......
saluti
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INCIDENTE SULLA HAVEN 18/09/2005 13:03 #40

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Credo che Guglielmo abbia ragione. Considerato il numero di incidenti che purtroppo continuano ad accadere, forse è meglio rivedere il limite di profondití  in aria. Secondo il mio modesto parere, 30 metri mi sembra una quota ampiamente sufficiente per divertirsi...[;)][;)][;)]

Ciao a tutti.
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INCIDENTE SULLA HAVEN 19/09/2005 17:11 #41

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Ciao a tutti
Senza voler sollevare polemiche e nell'assoluto rispetto delle opinioni di tutti gli Amici che scrivono e leggono sul forum mi permetto di esprimere il mio modesto parere.
Caro Guglielmo, Tu ed io siamo della stessa generazione e, come mi pare di aver letto in questa discussione, temo che negli anni 80 e 90 abbiamo fatto le stesse cose: immersioni molto profonde ad aria.
Concordo su quanto hai scritto che abbiamo corso grandi rischi, ma sono certo che anche Tu, come ho fatto io, hai assunto tutte le precauzini ed hai usato la massima cautela e prudenza e... per fortuna, è sempre andato tutto bene.
Però abbiamo imparato a conoscere e a gestire la narcosi; mi domando cosa potrebbe fare un sub con un centinaio di immersioni sulle spalle e che non mai ha affrontato queste problematiche, in caso di incidente quando magari dovesse essere costretto ad utilizzare, a causa di un guasto o altro problema il gas di viaggio a quote profonde, per aiutare un amico o altro...
Anche io come Te mi sono accorto degli enormi benefici delle miscele Trimix ma... ai nostri tempi era materia poco conosciuta.
Non so dire se è più pericoloso che un sub ricreativo in possesso degli adeguati requisiti e dotato di buona esperienza vada a 40 metri ad aria o che un sub tecnico, che non ha mai superato i 30 metri ad aria passi, anche dopo una o due stagioni di preparazione, ad immersioni in Trimix oltre i 70 metri e, come vedi, non prendo ad esempio immersioni particolarmente profonde.
Come ben sai, in profondití , ci sono importanti implicazioni psicologiche che solo una lunga esperienza ti aiuta a risolvere rapidamente.
Ritengo di non avere i requisiti per esprimere giudizi sulla materia nè certamente mi posso permettere di esprimere concetti assoluti; lascio ai grandi esperti questo fardello.
Penso in fine che sia assolutamente giusto quello che scrive Andreotti: che spesso un non adeguato utilizzo di un brevetto Tek ad aria che abilita ad immergersi fino a 50 metri comporta grandissimi rischi (specialmente al lago) e contribuisce ad aumentare tantissimo il numero degli incidenti ma, come ho scritto anche in precedenza, a mio modesto avviso Persone maggiorenni ed adulte dovrebbero avere coscienza delle proprie capacití  e regolarsi di conseguenza; soprattuto esercitando una attivití  dove se si sbaglia si rischia la vita.
Scusate la lungaggine, tantissimi saluti ed auguri di cuore a tutti e... buone bolle.
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INCIDENTE SULLA HAVEN 19/09/2005 18:32 #42

  • g_rivoira
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Caro Claudio,
rispondo molto volentieri al Tuo garbatissimo - come sempre- post. Posso dirti che ho iniziato ad immergermi intorno al 1969/70. Ho fatto tutte le stupidaggini possibili, sono sempre stato MOLTO fortunato ed ho fatto cose che ora,con l'attuale esperienza, non mi sognerei di fare neppure a peso d'oro. Ma, come si sa, quando si è giovani ci si sente immortali,invincibili e pensi che le cose balorde succedano solo agli altri...invece-purtroppo- non è sempre cosí¬...
Quello che è certo è che per il momento il sottoscritto non ha ancora raggiunto le tre cifre ( e non so se mai le raggiungerò..) ma non per questo si sente meno di tanti altri o "più sfigato". Invece - purtroppo- molti sub tech e non, fondano il parametro per stabilire la bravura (o la capacití ) loro e degli altri proprio su questi fattori. Meglio sarebbe - a parer mio- porre limiti MOLTO precisi e rigorosi,sia in termini di profondití  che di miscele da utilizzare,(anche l'aria è una miscela) coinvolgendo magari anche i diving e facendo crescere cosí¬- ob torto collo- la maturití  di molti.
Possibile ? Impossibile ? Non so, e non ho gli elementi per dirlo. Lascio la "palla" a chi ne sa più di me e per il momento io ed i miei buddy continuiamo a lasciare l'aria (meglio sarebbe un EAN) sopra i 30 metri ed utilizziamo il trimix al di sotto....
ciao
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